TUMORI DEL GLOMO CAROTIDEO

TUMORI DEL GLOMO CAROTIDEO

Generalità

Il tumore del glomo carotideo rientra all’interno dei paragangliomi del collo, categoria di tumori riccamente vascolarizzati e generalmente benigni associati al sistema parasimpatico. Tumori rari; incidenza: 0,5-2/1.000.000/anno.

Paragangli della testa e del collo:

  • Glomo timpanico: Organelli associati al parasimpatico a livello della cavità timpanica (nervo di Jacobson).
  • Glomo giugulare: Lungo il decorso della vena giugulare interna.
  • Glomo vagale: Nel contesto del nervo vago.
  • Glomo carotideo: Paraganglio del parasimpatico più voluminoso a livello della biforcazione carotidea (bilateralmente). Dimensioni:1,5-3 mm; vascolarizzazione da rami dell’arteria carotide esterna. Organo chemocettore, particolarmente sensibile a variazioni di pO2, pCO2 e pH.

Il tumore del glomo carotideo è il più frequentre tra i paragangliomi della testa e del collo (circa il 50%). Età media colpita 45 anni. Più frequente nelle donne. Bilaterale nel 5-10% dei casi.
Nella grande maggioranza è un tumore benigno. Nonostante la crescita sia lenta, il progressivo aumento del diametro può causare compressione sulle delicate strutture adiacenti (arterie, vene, nervi).

Sintomi

  • Dolore in regione latero-cervicale
  • Voce roca
  • Altri disturbi dei nervi interessati dal processo morboso (deficit dei nervi cranici; sindrome di Horner, etc)

Trattamento

Il trattamento di scelta è quello chirurgico. Accorgimenti intra-operatori:

  • Monitoraggio EEG continuo
  • Disponibilità dello shunt di Pruit-Inahara
  • Monitoraggio invasivo della pressione arteriosa
  • Eventuale preparazione di un tratto di vena grande safena (nella coscia) per il confezionamento di un bypass

Quando la massa è molto grande si esegue una devascolarizzazione con metodica endovascolare alcuni giorni prima dell’intervento chirurgico.

Una tecnica endovascolare alternativa all’embolizzazione è rappresentata dallo STENTING(covered) della carotide esterna; i vantaggi di questo sono:

  • Mantenere la pervietà del vaso
  • Esclusione di piccoli rami difficilmente visibili all’arteriografia
  • Prevenire rischio di embolizzazione periferica (stroke)

Il trattamento chirurgico rimane comunque il GOLD STANDARD a condizione che sia radicale. La mancata radicalità dell’exeresi chirurgica è condizione CERTA di recidiva locale.